In un precedente articolo avevamo ipotizzato i grandi benefici che si sarebbero ottenuti nel caso dell’applicabilità del sisma bonus sugli accolli delle pratiche di ricostruzione post sisma a contributo statale.
Ragionavamo sul fatto che il sisma bonus, applicabile per ricostruzione leggera e pesante per l’accollo alle pratiche di ricostruzione, potesse dare una grande mano per sopperire i costi parametrici spesso insufficienti a garantire un intervento ottimale di ricostruzione.
Questo era il link: il sisma bonus salverà la ricostruzione?
Orbene, le supposizioni di tre mesi fa sembrano essere tutte confermate da un’ordinanza del commissario, la n. 60 del 31/07/2018, che tende a chiarire proprio l’operatività dell’applicazione al sisma bonus alle pratiche della ricostruzione post sisma.
L’ordinanza determina che i soggetti legittimati possono fruire delle detrazioni fiscali del sisma bonus solo per le eventuali spese eccedenti il contributo concesso, analogamente per interventi di ricostruzione leggera e pesante.
La richiesta di detrazione dovrà essere presentata con le modalità stabilite nei provvedimenti dell’Agenzia delle entrate che disciplinano le dichiarazioni dei soggetti assoggettati all’ imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) e all’ Imposta sul reddito delle società (Ires).
A tal fine, le spese sostenute per interventi edilizi coperti dai contributi di riparazione dovranno in ogni caso essere oggetto di contabilizzazione separata rispetto a quelle per gli interventi edilizi non coperti dai contributi e per i quali si intende fruire della detrazione fiscale.
Ai fini dell’applicazione delle detrazioni, i soggetti legittimati dovranno allegare alla domanda di contributo apposita dichiarazione, con cui si impegnano a richiedere la detrazione fiscale ovvero copia della documentazione attestante l’avvenuta presentazione della richiesta all’ Agenzia delle entrate.
In sede di richiesta di erogazione del saldo finale, a pena di decadenza dal contributo, dovrà altresì allegarsi la documentazione prescritta dai provvedimenti dell’Agenzia delle entrate atta a dimostrare le spese sostenute.
Diciamo che, sull’argomento, ci abbiamo preso in pieno, forse perché altro non poteva essere: le norme frammentarie disegnavano già lo scenario odiernamente descritto dal commissario.
Per questo tardivo (ma egregio) provvedimento del commissario le aspettative sono tante: realmente riteniamo che il sisma bonus così formulato salverà la ricostruzione.
Stiamo a vedere che succederà.
Se ci fossero esigenze e necessità di supporto alla pratica di sisma bonus, siamo a disposizione con i nostri commercialisti.
03/08/2018
Direzione Renovo