Una delle notizie più attese nel cratere del Centro Italia è senza dubbio quella relativa alla proroga dei Superbonus 110% da utilizzare nella ricostruzione post sisma.
La Legge n. 234 del 30 dicembre 2021 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024) ha provveduto a normare quello che era un provvedimento davvero di vitale importanza per il futuro della ricostruzione stessa.
Non senza, però, lasciare dubbi a chi deve interpretare e che cerchiamo di chiarire in queste poche righe.
Il testo prevede che “Per gli interventi effettuati nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici verificatisi a far data dal 1° aprile 2009 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza, la detrazione per gli incentivi fiscali di cui ai commi 1-ter, 4-ter e 4-quater spetta, in tutti i casi disciplinati dal comma 8-bis, per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025, nella misura del 110 per cento”.
Prima di tutto, cosa si intende per “interventi effettuati nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici (…) dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza”? L’ambito geografico è ovviamente quello legato alle quattro regioni dove è intervenuto lo stato di emergenza, non già il più ristretto ambito dei comuni del cratere.
L’adesione alla misura prorogata al 2025 è valida esclusivamente per i soli interventi edilizi legati ad una pratica di ricostruzione post sisma, così infatti i tre commi richiamati:
- 1-ter. Nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici, l’incentivo di cui al comma 1 spetta per l’importo eccedente il contributo previsto per la ricostruzione [trattasi del cd. ecobonus per accollo].
- 4-quater. Nei comuni dei territori colpiti da eventi sismici verificatisi a far data dal 1° aprile 2009 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza, gli incentivi di cui al comma 4 spettano per l’importo eccedente il contributo previsto per la ricostruzione [trattasi del cd. sismabonus per accollo].
- 4-ter. I limiti delle spese ammesse alla fruizione degli incentivi fiscali eco bonus e sisma bonus di cui ai commi precedenti, sostenute entro il 30 giugno 2022, sono aumentati del 50 per cento per gli interventi di ricostruzione riguardanti i fabbricati danneggiati dal sisma nei comuni di cui agli elenchi allegati al decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, e di cui al decreto legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni,dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, nonché nei comuni interessati da tutti gli eventi sismici verificatisi dopo l’anno 2008 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza. In tal caso, gli incentivi sono alternativi al contributo per la ricostruzione e sono fruibili per tutte le spese necessarie al ripristino dei fabbricati danneggiati, comprese le case diverse dalla prima abitazione, con esclusione degli immobili destinati alle attività produttive [trattasi del cd. bonus rafforzato alternativo].
Resta inalterato l’ambito dei soggetti che possono usufruire della misura come definito dal richiamato comma 8-bis.
Così il Commissario ha commentato, attraverso il proprio sito, la stabilizzazione degli incentivi fiscali in combinazione al contributo di ricostruzione fino al 2025:
“La proroga generalizzata del Superbonus al 110% fino al 2025 nelle aree colpite dai terremoti apre uno scenario molto positivo per la ricostruzione del Centro Italia, una delle più vaste e complesse che il Paese si è trovato ad affrontare. Anche a nome di tutti i cittadini colpiti voglio ringraziare il Governo, il Parlamento, ed in particolare i relatori e i membri della Commissione Bilancio, per la grande attenzione e sensibilità che hanno portato all’accoglimento della nostra richiesta nel testo della Legge di Bilancio oggi all’esame dell’Aula del Senato”. Lo ha detto oggi il Commissario alla Ricostruzione post sisma 2016, Giovanni Legnini, commentano l’approvazione in Commissione Bilancio del Senato dell’emendamento alla Legge di Bilancio, che stabilizza il Superbonus nelle aree sisma. La conferma degli incentivi fiscali del 110% sia per i condomini che per gli edifici uni e bifamiliari inagibili dopo il sisma, e per ben quattro anni, permette oggi ai cittadini di affrontare una ricostruzione rapida, sicura e rispettosa dell’ambiente delle abitazioni distrutte dal terremoto avendo certezza delle risorse disponibili, ed al Commissario di programmare al meglio il lavoro e le risorse necessarie.”
Lo scenario che si apre, quindi, è ampiamente favorevole per dare impulso alla ricostruzione, eliminando ogni incertezza derivante dall’aumento dei costi dei materiali e dell’ energia .
Coniugando questa proroga con la definizione dei nuovi prezziari e degli aggiornamenti dei costi parametrici la ricostruzione prenderà nuovamente e definitivamente il volo. Vi aspettiamo.
18/01/2022
Direzione Renovo